Tristezza e depressione: 7 differenze per imparare a distinguerle

Spesso quando si è tristi si dice "sono depresso"... ma cos'è veramente la depressione? E come si distingue dalla normale tristezza?


La tristezza è un'emozione normale e sana, che ci segnala una perdita (di un'opportunità, di una relazione…) e ci aiuta ad elaborarla. La tristezza ha una durata breve, e non necessita di un intervento terapeutico.


Parlando della tristezza come reazione a una perdita, si può pensare al lutto, che però è un processo che, pur comportando anche tristezza, è nella sua complessità un caso a parte. Anche nel caso del lutto non c’è solitamente necessità di un intervento terapeutico, che può però servire nel caso di lutto traumatico (dovuto a cause improvvise, inaspettate e violente) o complicato (nel quale la sofferenza, le preoccupazioni e la compromissione persistono dopo 12 mesi dalla perdita).

La depressione invece non è semplicemente una forte tristezza: è qualcosa di diverso, che può avere diverse entità (da lieve a grave), che oscura gran parte delle giornate di chi la vive. Nel caso della depressione serve l’intervento di un professionista della salute mentale per poterne uscire. (vedi l'articolo sulla differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra)


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Ecco 7 differenze utili per distinguere tra tristezza e depressione


1) Durata temporale

La tristezza è temporanea, passeggera, mentre la depressione può durare settimane, anche anni.

2) Le cause

La tristezza arriva in risposta ad un evento che comporta una perdita: potremmo aver perso un oggetto che era per noi un ricordo d'infanzia, perso un’amicizia a causa di un litigio o di un trasferimento, perso l’opportunità di entrare nella facoltà di nostra scelta… abbiamo perso o non possiamo ottenere ciò che desideriamo.

Nella depressione invece spesso non c’è un evento scatenante specifico: anzi, per eventi importanti come lutti familiari, gravi problemi finanziari o di salute è normale che ci possa essere, per un certo periodo, una reazione simile alla depressione (un professionista della salute mentale può valutare caso per caso di cosa si tratti).

3) Livello di funzionalità

Nel caso della tristezza, la persona può essere meno attiva e sentire di avere poche energie, ma riesce a portare avanti la propria vita e i propri impegni, mentre in caso di depressione non riesce più a portare avanti le attività e gli impegni della vita quotidiana nel lavoro, nelle relazioni e in altri ambiti.

4) Isolamento

Chi è triste può evitare alcuni impegni mondani, ma spesso cerca il supporto di altre persone, mentre una persona che soffre di depressione spesso si isola, non ricercando il contatto con gli altri.

5) Disperazione e vuoto vs speranza e piacere

Una persona triste può distrarsi, può ridere e godere delle cose che ama fare, può fare progetti per il futuro, mentre chi è depresso avrà sentimenti quasi continui di vuoto e disperazione, non avrà interessi e non trarrà piacere dalle attività che solitamente amava, non ha speranze e non riesce a fare progetti per il futuro.

6) Sintomi cognitivi

Al contrario di chi è triste, chi è depresso ha spesso problemi di concentrazione e memoria, difficoltà a scegliere, una forte autosvalutazione o senso di colpa eccessivo, e può avere pensieri ricorrenti di morte o pensieri suicidi.

7) Sintomi somatici

Tra le persone che soffrono di depressione, sono comuni affaticamento, problemi del sonno (insonnia o eccessiva sonnolenza), perdita o aumento di peso o variazione dell'appetito, agitazione o rallentamento psicomotorio, perdita del desiderio sessuale. Può inoltre colpire inoltre anche il sistema immunitario e il sistema nervoso periferico.


La descrizione che troverete in questo articolo si riferisce soprattutto al disturbo depressivo maggiore, ma esiste anche la distimia, una depressione un più lieve ma continuativa, con sintomi prevalentemente di bassa autostima, poca energia e speranza, senso di colpa e autosvalutazione.


Con questo articolo spero di aver reso maggiormente chiara la differenza tra tristezza e depressione. Ricordatevi però che le variabili da considerare sono molte, e la diagnosi può essere effettuata solo da uno psicologo, uno psicoterapeuta o uno psichiatra.


Conoscevi già le differenze tra tristezza e depressione? Hai scoperto qualcosa di nuovo? Fammelo sapere nei commenti!

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BIBLIOGRAFIA

  • DSM-V Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina editore,. Milano, 2014
  • Widdowson M., Analisi Transazionale per i disturbi depressivi, Franco Angeli, Milano, 2018
  • McWilliams N., La diagnosi psicoanalitica, Casa Editrice Astrolabio, Roma, 2011
  • McWilliams N.., Lingiardi V., Manuale diagnostico psicodinamico PDM-2, ‎Raffaello Cortina Editore, 2018
  • AA.VV., Il lutto, Quaderni CPD, Padova, 2016